Il terzo responsabile nei condomini

La figura del Terzo Responsabile nei condomini di solito si assume nella misura in cui un privato, un amministratore condominiale, un’azienda o comunque il proprietario non se la sente di prendersi la responsabilità relativa all’impianto termico. Il Soggetto al quale si affida questa responsabilità deve altresì possedere determinati requisiti per potergli affidare la manutenzione e la conduzione della centrale termica.

I requisiti del Terzo Responsabile

Abbiamo detto che il proprietario dell’impianto può delegare a un terzo responsabile, ma quali devono essere i requisiti?

Questi soggetti devono essere un’impresa o un tecnico qualificato che deve essere in possesso di determinate capacità tecniche, economiche e organizzative. Deve essere l’unico affidatario per quello che riguarda l’esercizio, la manutenzione ordinaria e quella straordinaria di un impianto. Non è possibile cioè attribuire queste tre differenti funzioni a soggetti diversi.
L’impresa qualificata o il tecnico affidatario deve essere abilitato e iscritto agli elenchi professionali o di categoria e rispondere a requisiti di idonea competenza tecnica.

La legge impone al responsabile di un impianto termico di potenza inferiore ai 35 KW l’obbligo di fare eseguire una manutenzione ogni anno e un’analisi di combustione ogni due anni. E’ compito dell’amministratore informare i propri condomini su modalità, tempi di attuazione dell’operazione e sui benefici economici e ambientali attesi. Se l’amministratore non vuole assumersi tale responsabilità, deve proporre in fase di assemblea condominiale, la nomina ad un “terzo responsabile” che si preoccuperà dell’operato.

 

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Il ruolo del terzo responsabile dopo il DPR 74/2013

Come dicevamo il responsabile dell’impianto termico, nel caso ritenga di non farlo direttamente, può delegare ad un terzo soggetto l’esercizio, la conduzione, il controllo, la manutenzione dell’impianto termico e il rispetto delle disposizioni di legge in materia di efficienza energetica.

Tale delega non è però ora consentita nel caso di singole unità immobiliari residenziali in cui il generatore o i generatori non siano installati in locale tecnico esclusivamente dedicato. Quindi non possono operare se gli impianti non sono conformi alle disposizioni di legge.

Il Terzo Responsabile e la Direttiva ErP

L’Unione Europea ha emanato la nuova direttiva nota come Ecodesign: l’obiettivo è proteggere il clima e l’ambiente riducendo in misura significativa le emissioni di CO2 entro il 2020. Per far ciò, i prodotti per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria dal 26 settembre 2015 sono soggetti alla nuova direttiva ErP: il D.p.r. 59/2009 e il DLGs 28/2012 sulle norme di installazione rendono d’ora in poi obbligatoria l’installazione di caldaie a condensazione in tutti gli edifici di nuova costruzione che da questa data saranno le sole ad essere prodotte, messe in vendita e installate.

L’utilizzo di generatori tradizionali, a camera stagna o a camera aperta, è ora ammesso solo per la sostituzione in impianti di natura condominiale a Canna Collettiva (CC) o a Canna Collettiva Ramificata (CCR). L’uscita dal mercato delle caldaie tradizionali sarà dunque progressiva e determinerà una riduzione di disponibilità sul mercato di generatori tradizionali, meno efficienti ai fini dell’eco sostenibilità. L’installazione di generatori a condensazione sarà l’unica via da percorrere.

Il Terzo Responsabile è tenuto a conoscere questa Direttiva e assicurarsi che, nel caso di sostituzione della caldaia in un condominio, siano rispettati questi requisiti. Nel nostro precedente articolo prepariamoci all’adeguamento della normativa erp, spieghiamo cosa è cambiato per i produttori e per gli installatori.

SAIT è abilitato per assumersi la responsabilità di Terzo Responsabile: contattaci se desideri maggiori informazioni.

Come comportarsi in caso di sostituzione della caldaia

Quando le caldaie tradizionali non ci saranno più a seguito di altre applicazioni della normativa ErP, come bisognerà comportarsi?

Nel caso di caldaie tradizionali a camera aperta o stagna in edifici Monofamiliari, queste andranno sostituite obbligatoriamente con una caldaia a condensazione.

Nel caso di caldaie tradizionali a camera aperta in edifici Multifamiliari con scarico in canna collettiva ramificata (CCR), saranno possibili scegliere:

  • effettuare la sostituzione con altre caldaie a camera aperta
  • in caso di sostituzione di una singola caldaia a condensazione (ErP), si effettuerà uno scarico “temporaneo” a parete nel rispetto del Dlgs 7129 sulle distanze degli scarichi da finestre
  • in caso di sostituzione di tutte le caldaie dell’edificio, le si sostituiranno con caldaie a condensazione (ErP) con idoneo rifacimento del sistema di scarico.

In caso di caldaie tradizionali a camera stagna in edifici Multifamiliari con scarico in canna collettiva (CC), sarà obbligatoria la sostituzione con caldaie a condensazione ErP.

 

Se è arrivato momento di sostituire la caldaia, ti ricordiamo che dallo scorso 26 settembre 2015 è entrata in vigore la normativa ErP, che ha coinvolto tutti i sistemi di riscaldamento e acqua calda alimentati a gas, gasolio e elettricità.

SAIT ti può seguire passo passo per aiutarti a sostituire la vecchia caldaia e assicurarti di essere a norma con le leggi in vigore. Contattaci per l’assistenza!

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