Nuove misure per il miglioramento della qualità dell’aria a Milano: blocco delle auto e riscaldamenti inquinanti

I livelli di PM10 nell’aria sono stati superati per otto giorni consecutivi, il Comune ha vietato la circolazione di alcuni veicoli e chiesto di limitare l’uso del riscaldamento. Vogliamo fare un po’ di chiarezza riepilogando i due livelli di attivazione previsti dal 1 Ottobre 2017 al 31 Marzo 2018, se il limite giornaliero di polveri sottili viene superato per più giorni consecutivi.

Il blocco del traffico e le limitazioni sul riscaldamento vengono attuati nei comuni con più di 30 mila abitanti di fascia 1 e 2 e negli altri comuni aderenti alle limitazioni in cui si sono verificati i superamenti delle soglie previste, scatta il primo livello. Se il superamento si protrae per più di 10 giorni, scattano le misure di secondo livello.

Cosa sono le PM10

Le PM10 sono particelle con diametro inferiore a un centesimo di millimetro che possono essere respirate e raggiungere così naso e laringe; quelle tra i 5 e i 2,5 micrometri riescono a depositarsi nei bronchi polmonari e sono quindi pericolose per la salute. Questa concentrazione è favorita dalle alte temperature e dalla scarsità di piogge, assenti in modo rilevante a Milano da metà settembre.

Le misure antismog di primo livello

Nel caso scattasse la misura antismog di primo livello, le autovetture coinvolte nello stop sono quelle diesel private inferiori o uguali a Euro 4 dalle 8.30 alle 18.30. Anche i veicoli commerciali diesel si fermano: inferiori o uguali a Euro 3 dalle 8.30 alle 12.30. Il divieto di circolazione è valido 7 giorni su 7.

Per il miglioramento della qualità dell’aria è previsto anche il divieto di utilizzo dei generatori a legna per il riscaldamento domestico con classe di prestazione inferiore a 3 stelle. Inoltre è introdotto il limite a 19°C per le temperature medie nelle abitazioni e negli esercizi commerciali (con una tolleranza di +2°C). Anche barbecue, falò, fuochi d’artificio sono vietati.

Le misure antismog di secondo livello

Le misure antismog di secondo livello scattano dopo il superamento del livello di polveri sottili di oltre 10 giorni. In aggiunta a tutte le indicazioni disposte nel primo livello, scatta l’estensione dello stop ai veicoli commerciali diesel fino alle 18.30 per le categorie uguali o inferiori a Euro 3; inoltre per i veicoli commerciali diesel Euro 4 scatta il blocco fino alle 12.30. Il divieto all’utilizzo dei generatori a legna è esteso alla classe di prestazione emissiva inferiore a 4 stelle.

Il protocollo Aria – Arpa Lombardia e Regione Lombardia

Per contrastare l’inquinamento atmosferico e migliorare la qualità dell’aria le Regioni Lombardia, Piemonte, Veneto e Emilia-Romagna, hanno sottoscritto il 9 giugno 2017 un Accordo di programma con il Ministero dell’Ambiente, per la realizzazione congiunta di una serie di misure addizionali di risanamento. Tra queste vi sono le misure temporanee al verificarsi di condizioni di perdurante accumulo e aumento delle concentrazioni degli inquinanti correlate a condizioni meteo sfavorevoli alla loro dispersione. Sul sito dell’Arpa si possono cercare le varie disposizioni in base al Comune di appartenenza.

Considerazioni

L’idea del Protocollo Aria è sicuramente una buona iniziativa, considerando che un terzo delle polveri sottili proviene dal traffico su strada, insieme ad attività industriali. Ma vogliamo specificare che oltre al PM10 esistono altri inquinanti, come il monossido di carbonio, il cui principale emittente sono alcuni sistemi di riscaldamento. Ci si può riscaldare anche senza inquinare a partire da questi piccoli ma significanti accorgimenti:

  1. Escludere l’uso di combustibili fossili tranne il metano e promuovere l’utilizzo di moderne tecnologie quali le pompe di calore o stufe a pellet o cippato che hanno un fattore di emissione di polveri di oltre 10 volte minore rispetto ai caminetti a legna tradizionali.
  2. Includere nei condomini la contabilizzazione del calore, per ridurre i consumi da subito. La regolazione degli impianti di riscaldamento (e di condizionamento) ridurrebbe i consumi medi e quindi l’inquinamento del 10%.
  3. Attuare in maniera concreta e sistematica i controlli obbligatori sulle caldaie domestiche da parte dei Comuni, accertandosi che abitazioni e negozi commerciali rispettino i criteri di accensione di riscaldamento.

Approfondimenti

Vi consigliamo di leggere il Decreto Regionale che approfondisce ogni aspetto riguardo all’utilizzo del riscaldamento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *